Aiuto ho scritto un libro! Guida pratica

Come (non) farsi pubblicità

Se anche voi frequentate assiduamente gruppi (virtuali) di scrittori, forse avrete già idea del contenuto di questo articolo e ne riconoscerete la verosimiglianza. Per chi invece è nuovo dell’ambiente, sappiate che vi attendono molte meraviglie da questo magico mondo e che nel seguente elenco non c’è nulla di inventato.
Una parte importante, direi fondamentale, nell’arte della promozione è capire cosa non bisogna assolutamente fare. Badate bene, non decido io cosa sia squallido e cosa no: lo decidono i lettori e gli utenti, bombardati ogni santo giorno da contenuti discutibili e fastidiosi.
Iniziamo allora il nostro epico viaggio nella bottom ten degli erroracci promozionali!

  1. Alla domanda “qual è il vostro libro preferito?” rispondere con “il mio, perché io scrivo ciò che voglio leggere”.
  2. Ammaliare i lettori millantando collaborazioni con famosi produttori di serie tv, con l’inesistente finalità di trasporre il vostro romanzo sul piccolo schermo.
  3. Contattare in privato dei perfetti sconosciuti che frequentano alcuni gruppi in comune, schiaffare il link Amazon in chat e sparire.
  4. Accostare il vostro romanzo ai mostri sacri del vostro genere letterario (“basta Tolkien e Martin, finalmente il mio libro porta una ventata di novità!”)
  5. Alla domanda “quali sono gli autori migliori nel genere XY?” rispondere con un paio di personaggi noti e, a seguire, il vostro nome o quello dell’amico che vi mette sempre i cuoricini su Instagram.
  6. Lamentarsi continuamente della mediocrità degli scrittori moderni, contro cui si erge solitario il baluardo costituito dalla vostra mente superiore.
  7. Non leggere il regolamento di blog e gruppi Facebook, postando link nei giorni sbagliati e inviando il romanzo a chi non è interessato a leggerlo.
  8. Lanciare in pubblico frecciatine a colleghi, blogger e editori con cui avete discusso.
  9. In fiera, piazzarvi in mezzo al corridoio con il romanzo in mano e placcare chiunque vi capiti sotto tiro, soprattutto le persone che stanno sfogliando i libri negli stand accanto. Bonus se rubate un acquirente al vostro compagno di bancone.
  10. Comprare recensioni oppure farle scrivere a parenti e amici.

Come si può trasformare questa bottom ten in una top ten?

  1. Se vi chiedono quale sia il vostro libro preferito, rispondete con… il titolo del vostro libro preferito! Potrebbe essere amato da tante altre persone e avrete l’opportunità di creare un dialogo costruttivo.
  2. Se un lettore è indeciso, non inventate balle fotoniche a caso; cercate piuttosto di capire quali siano gli aspetti che preferisce in una storia e spiegategli con sincerità se può trovarli o meno nel vostro romanzo. La sincerità è lo strumento più potente di tutti, anche se non vi aiuterà a vendere in quel preciso momento.
  3. Cosa fare se pensate che la persona X possa essere l’acquirente ideale per il vostro libro, perché ha gusti simili ai vostri e in generale andate d’accordo su molti argomenti? Semplice: chiedetegli l’amicizia oppure “seguitelo”, interagite con lui e aumentate la frequenza dei post dedicati al vostro libro sul vostro profilo. Presto o tardi, X si accorgerà del libro e farà le sue valutazioni.
  4. Accostare la vostra storia ai mostri sacri funziona quando spiegate in quali modi siete stati influenzati da loro e per quali motivi sono stati così importanti (nel bene e nel male) per voi come autori e lettori.
  5. Chiariamo, non è reato consigliare colleghi o addirittura amici scrittori. Dovete però essere onesti, consigliando solo gli amici davvero meritevoli e separando gli autori “big” da quelli nostrani. In questo modo, la persona che è in cerca di nuove letture potrà valutare l’aderenza al tipo di storia che sta cercando e, magari, vi terrà in considerazione quando avrà bisogno di altri titoli.
  6. Oggigiorno pubblicano cani e porci, ce lo siamo detti tutti nei momenti di maggior sconforto. Tuttavia, scrivere una lamentela pubblica sul vostro profilo o declamarla in pubblico vi renderà solo antipatici, perché voi per primi rientrate nella categoria “scrittori sconosciuti” (benvenuti, a proposito). Insomma, insultare i colleghi in modo meschino e generico non è il massimo dell’eleganza, quindi evitate.
  7. Scrivete, dunque si suppone che sappiate anche leggere. Gli amministratori dei gruppi si arrabbiano molto quando non leggete le due righe di regolamento e vi terranno d’occhio con ben poca simpatia. Anziché i post, i blogger devono selezionare i libri da leggere e non possono perdere tempo dietro un romanzo che, alla fine, si rivela non aderente alle loro linee guida. Vi brucerete la loro collaborazione per tutto il resto della vostra carriera e non vi farete una buona reputazione nell’ambiente. E dire che sarebbe bastata un po’ di attenzione prima…
  8. Se ritenete di essere stati ingiustamente offesi nel corso di una discussione, spiegate fino alla sfinimento il vostro punto di vista. Nel caso non riusciate a rinunciare a un sfogo sul vostro profilo, mettete il link della discussione e insistete sulle vostre argomentazioni, senza insultare o diffamare gli “avversari”. In questo modo non potrete essere accusati e farete una bella figura anche con chi non condivide le vostre idee.
  9. In fiera, la regola magica è rispettare gli spazi vostri e degli altri. Se vedete un potenziale acquirente, aspettate con pazienza che si fermi davanti al vostro libro, senza placcarlo mentre sta andando in bagno o sta valutando un altro romanzo. Alla peggio potrete fornirgli un biglietto da visita o un segnalibro, spiegando perché vi è sembrato opportuno lasciarglielo.
  10. Le recensioni sono un punto dolente e avranno un loro post dedicato. Posso però garantirvi che i lettori si sentono presi in giro quando acquistano un libro con 4,8 stelline di rating e poi si trovano davanti una storia inconcludente, sgrammaticata e non coerente con le promesse fatte nella quarta di copertina (o millantate su Facebook). Un lettore non va mai preso in giro.

Quante di queste situazioni vi sono già capitate? Avete altre esperienze esilaranti (quando si ride per non piangere…) da raccontare?
Come sempre, trovate il riepilogo della rubrica al fondo di questa pagina!

4 pensieri su “Come (non) farsi pubblicità”

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